Una richiesta di risarcimento danni per inadempimento contrattuale è un’azione legale intrapresa da una parte di un contratto che ritiene che l’altra parte non abbia adempiuto agli obblighi previsti nel contratto stesso. Quando una delle parti non rispetta i termini concordati, l’altra parte può subire danni economici o di altra natura. In tali casi, la parte lesa può richiedere un risarcimento per coprire le perdite subite a causa dell’inadempimento. Questa richiesta mira a ripristinare la situazione della parte lesa come se il contratto fosse stato correttamente adempiuto.
Indice
Come scrivere una Richiesta risarcimento danni per inadempimento contrattuale
Quando si redige una richiesta di risarcimento danni per inadempimento contrattuale è fondamentale mantenere una struttura lineare che accompagni il destinatario lungo un percorso logico privo di interruzioni o salti argomentativi. Il primo passo consiste nel qualificare il documento come “diffida e messa in mora”, chiarendo sin dall’incipit che si tratta di un atto formale volto a tutelare i propri diritti ai sensi degli articoli 1218 e 1453 del Codice Civile. Nell’introduzione vanno indicati con precisione il nome e l’indirizzo di mittente e destinatario, seguiti dal riferimento puntuale al contratto: data di stipula, oggetto, eventuali protocolli o codici identificativi, nonché il foro pattizio se inserito tra le clausole. Citare il rapporto negoziale sin dalle prime righe offre al debitore tutte le coordinate necessarie per riconoscere l’obbligazione disattesa.
Procedendo senza soluzione di continuità, occorre rievocare la dinamica degli eventi che hanno condotto all’inadempimento. È utile collocare temporalmente ciascuna circostanza: firma del contratto, termini pattuiti, eventuali solleciti bonari andati deserti, consegne parziali o ritardi. Questa ricostruzione serve a dimostrare la responsabilità del debitore e la rilevanza del suo comportamento rispetto alla causa concreta del contratto. Dopo aver descritto i fatti, la narrazione deve soffermarsi sull’obbligazione rimasta inevaso, evidenziando la specifica clausola violata e spiegando perché quell’inadempimento è grave ai sensi dell’articolo 1455, cioè tale da incidere sull’interesse del creditore.
Una volta chiarito il nesso causale, si passa all’esposizione dei pregiudizi subiti, rispettando il principio di integralità sancito dall’articolo 1223. La quantificazione va espressa in forma chiara, allegando dove possibile documenti che dimostrino la perdita economica: fatture di fornitori sostitutivi, stime di periti, perizie contabili, estratti di conti correnti o qualsiasi elemento idoneo a comprovare tanto il danno emergente quanto l’eventuale lucro cessante. Qualora il danno non sia ancora perfettamente determinabile, è legittimo riservarsi di precisarne l’ammontare in via giudiziale, anticipando però tutti gli elementi utili a una futura liquidazione equitativa.
A questo punto la lettera deve integrare la richiesta vera e propria. Con tono fermo ma professionale si intimano il risarcimento del danno entro un termine congruo – di solito quindici o trenta giorni dal ricevimento – e, se lo si ritiene opportuno, l’adempimento residuo dell’obbligazione, configurando così anche una diffida ad adempiere ex articolo 1454. È opportuno specificare le coordinate bancarie per il versamento o indicare modalità alternative di pagamento, precisando che il mancato riscontro comporterà il ricorso all’autorità giudiziaria con aggravio di spese, interessi moratori e rivalutazione monetaria ai sensi dell’articolo 1284 e della normativa speciale eventualmente applicabile.
Segue la formula di chiusura, in cui si rinnova la piena disponibilità a un componimento bonario ma si ribadisce la tutela di ogni diritto in sede giudiziale. La sottoscrizione deve essere autografa o recare firma digitale se la lettera viene trasmessa via PEC, canale che offre certezza di consegna e marca temporale. In calce si elencano, senza farne un elenco puntato, tutti i documenti che si allegano in copia: contratto, solleciti precedenti, preventivi di sostituzione, fatture, perizie o estratti conto.
Una volta stampato o salvato il file PDF, il documento va trasmesso tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata, conservando sia la ricevuta di invio sia quella di consegna. Queste attestazioni costituiranno, in caso di giudizio, la prova dell’avvenuta costituzione in mora del debitore, indispensabile per il decorso degli interessi e per l’eventuale condanna alle spese ex articolo 96 c.p.c.
Esempio di Richiesta risarcimento danni per inadempimento contrattuale
Oggetto: Diffida ad adempiere e richiesta di risarcimento danni ex artt. 1218, 1223, 1453 c.c.
Spett.le [Nome o Denominazione del debitore]
Io sottoscritto/a [Nome e Cognome], nato/a a [Luogo di nascita] il [Data di nascita], residente in [Indirizzo], nella mia qualità di parte contraente del contratto sottoscritto in data [Data del contratto] avente ad oggetto [Descrizione sintetica del contratto], espongo quanto segue.
In forza del predetto accordo Lei si obbligava a [Descrizione della prestazione dovuta] entro e non oltre il [Termine contrattuale]. Nonostante i ripetuti solleciti inviati il [Date dei solleciti] tali obblighi non sono stati regolarmente adempiuti, con conseguente grave pregiudizio per i miei interessi contrattuali.
L’inadempimento risulta imputabile alla Sua esclusiva responsabilità ed è idoneo, per entità e rilevanza, a compromettere l’equilibrio sinallagmatico del contratto ai sensi dell’articolo 1455 c.c. Tale condotta mi ha cagionato un danno che quantifico sin d’ora in euro [Importo], corrispondenti a [Breve indicazione delle voci di danno]; resta salva ogni ulteriore maggior somma che dovesse risultare all’esito di completa istruttoria.
Alla luce di quanto sopra La diffido e costituisco formalmente in mora, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1219 e 1454 c.c., intimandoLe di provvedere all’esatto adempimento dell’obbligazione residua e al pagamento della somma di euro [Importo] a titolo di risarcimento del danno, oltre interessi moratori e rivalutazione monetaria, entro e non oltre quindici giorni dal ricevimento della presente, mediante accredito sul conto corrente IBAN [IBAN] intestato a [Intestatario].
Qualora Lei non vi provveda nel termine indicato, mi vedrò costretto/a ad adire l’autorità giudiziaria competente per ottenere tutela integrale dei miei diritti, con aggravio di spese, interessi e ulteriori oneri a Suo carico.
Resto tuttavia disponibile ad un componimento bonario della vertenza purché avvenga entro il termine sopra indicato.
Distinti saluti.
[Firma autografa o firma digitale se inviato via PEC]
Allego in copia: contratto del [Data contratto], solleciti del [Date], fatture sostitutive e documentazione attestante il danno economico, ricevuta di invio della presente diffida.