Una richiesta di risarcimento danni per montaggio mobili è un documento formale presentato da un cliente a un’azienda o a un professionista che ha effettuato il montaggio di mobili. Questa richiesta viene fatta quando si riscontra che il servizio di montaggio ha causato danni ai mobili stessi, alla proprietà del cliente o ad altri beni.
Il cliente deve fornire dettagli specifici riguardo ai danni subiti, includendo foto e descrizioni, nonché eventuali prove del servizio di montaggio effettuato. La richiesta mira a ottenere un risarcimento economico per coprire i costi dei danni subiti.
Indice
Come scrivere una Richiesta risarcimento danni montaggio mobili
Quando un mobile appena montato presenta graffi, parti scheggiate, cassetti che scorrono male oppure provoca danni a pavimenti o pareti durante l’installazione, la prima domanda da porsi è se il montaggio fosse compreso nell’acquisto o affidato a un artigiano esterno scelto dal cliente. Se il montaggio era parte integrante del contratto di vendita, la disciplina principale è quella della garanzia legale di conformità prevista dal Codice del Consumo: il difetto derivante da un’installazione imperfetta è equiparato a un difetto del bene stesso, con responsabilità diretta del venditore e un termine di due anni dalla consegna per far valere i propri diritti, a condizione di denunciare il problema entro sessanta giorni dalla scoperta. Quando invece l’assemblaggio è stato eseguito da un terzo incaricato dal cliente, entra in gioco il contratto d’opera disciplinato dagli articoli 2222 e 2226 del Codice civile: il committente deve denunciare i vizi entro otto giorni dalla scoperta e l’azione si prescrive in un anno dalla riconsegna, salvo responsabilità più gravi come dolo o colpa grave.
Prima di scrivere la richiesta di risarcimento è fondamentale costruire un fascicolo di prove. L’ordine, la fattura o lo scontrino dimostrano il contenuto dell’accordo e l’importo pagato; il documento di trasporto e la «bolla» firmata al momento della consegna attestano lo stato dei colli e l’eventuale riserva di controllo; fotografie scattate subito dopo l’installazione o, meglio ancora, un breve video mostrano le parti danneggiate; un preventivo di riparazione o sostituzione elaborato da un falegname o da un centro assistenza permette di quantificare il danno emergente; se ci sono stati ulteriori costi – per esempio il rifacimento di una porzione di parquet rigato da un piedino metallico – serviranno i relativi scontrini o fatture. Questa documentazione offre il necessario nesso causale fra l’esecuzione dell’opera e il pregiudizio subito.
Il testo della diffida deve identificare con precisione le parti: nome e indirizzo del cliente, ragione sociale del venditore o dell’artigiano, numero d’ordine, data di consegna e di montaggio, nonché descrizione circostanziata di ciò che è accaduto («al momento dell’apertura del pacco la spalla laterale risultava scheggiata, il montatore ha provato a fissarla e ha rigato il pavimento in rovere»). Occorre richiamare le norme applicabili – articoli 128 e seguenti del Codice del Consumo oppure articoli 2224, 2226 e 1218 del Codice civile – e formulare una richiesta chiara: ripristino a regola d’arte senza spese, sostituzione del bene, riduzione del prezzo o rimborso dei costi sostenuti, comprensivi di eventuale danno ulteriore. È buona prassi fissare un termine ragionevole, ad esempio quindici giorni dalla ricezione, decorso il quale si dichiara l’intenzione di attivare la procedura di conciliazione paritetica, l’Organismo di mediazione della Camera di Commercio o, in ultima istanza, il Giudice di Pace competente per territorio.
Il mezzo di trasmissione deve garantire la prova dell’invio e della ricezione: posta elettronica certificata, raccomandata con ricevuta di ritorno o consegna a mano con firma per ricevuta. In questo modo il consumatore interrompe i termini di decadenza e mette formalmente in mora la controparte. Se il venditore o l’artigiano dispone di una polizza di responsabilità civile professionale, citare il numero di polizza nella comunicazione accelera spesso la trattativa, perché la compagnia assicurativa ha tutto l’interesse a chiudere la pratica in via stragiudiziale.
Qualora la risposta non arrivi o sia negativa, la legge rende quasi obbligato un tentativo di composizione alternativa delle controversie: per i contratti di consumo si può usare la piattaforma ODR dell’Unione Europea, la conciliazione paritetica con le associazioni dei consumatori o il Servizio Conciliazione della Camera di Commercio; per il contratto d’opera serve la mediazione civile ex decreto legislativo 28/2010, condizione di procedibilità prima di adire il tribunale o il Giudice di Pace. In queste sedi la presenza di un perito mobiliare o di un mediatore con competenze tecniche aiuta a quantificare equamente il danno e a trovare un accordo veloce.
Una volta ottenuto il risarcimento, vale la pena far controllare la stabilità del mobile da un tecnico di fiducia e documentare l’intervento, così da evitare contestazioni sulla persistenza o l’aggravamento dei difetti. Conservare tutta la corrispondenza e i nuovi documenti di spesa torna utile se in futuro dovesse riaprirsi la questione. In definitiva, una richiesta ben scritta si fonda su prove tempestive, corretto riferimento normativo, quantificazione dettagliata del danno e un perentorio invito a provvedere: elementi che, presentati in modo lineare e professionale, aumentano le possibilità di una soluzione amichevole e riducono tempi e costi di un eventuale contenzioso.
Esempio di Richiesta risarcimento danni montaggio mobili
OGGETTO: Richiesta di risarcimento danni derivanti da montaggio mobili eseguito in modo non conforme
Il/La sottoscritto/a __________________________________, proprietario/a del bene acquistato e montato presso l’indirizzo di cui sopra, con la presente
espone
In data _______________________ è stato consegnato e installato il seguente arredo: __________________________________ (numero ordine/fattura n. __________). Durante e dopo il montaggio sono emerse le seguenti difformità e/o danni:
____________________
Tali problematiche sono state riscontrate entro il termine di legge e tempestivamente documentate mediante fotografie e video, nonché verificate da tecnico di parte che ha rilasciato relazione allegata (Allegato 1). L’intervento scorretto ha inoltre causato danni aggiuntivi a pavimenti/pareti per un importo stimato pari a € __________ come da preventivo allegato (Allegato 2).
chiede
-la sostituzione/riparazione a regola d’arte senza oneri aggiuntivi oppure, in alternativa, il rimborso dei costi di ripristino sopra indicati per complessivi € __________, comprensivi di eventuali spese accessorie;
-la definizione della pratica entro 15 (quindici) giorni dal ricevimento della presente; in difetto, il sottoscritto si riserva di adire la procedura di conciliazione competente e, ove occorra, l’Autorità giudiziaria, con aggravio di spese a vostro carico.
Si allegano:
-Copia fattura/scontrino di acquisto (Allegato 3)
-Documentazione fotografica e video (Allegato 4)
-Relazione tecnica e preventivo di riparazione (Allegato 5)
-Documento di identità del dichiarante (Allegato 6)
La presente vale quale messa in mora ex art. 1219 c.c.
Data _______________________ Firma __________________________