Marking to market ossia, con una traduzione libera dall’inglese, , è definita la tecnica con la quale viene garantito l’esatto adempimento dei contratti future. Serve infatti ad evitare che qualche speculatore eccessivamente azzardato assuma posizioni delle quale poi non riesca a sopportare l’onere finanziario. Per comprendere le modalità di funzionamento di questo meccanismo, bisogna tenere presente che il future è uno strumento altamente speculativo: non è necessario pagare l’intera somma per acquistarlo, né detenere l’intero quantitativo dell’attività sottostante per venderlo, ma è sufficiente versare all’inizio una quota, detta margine iniziale.
Questo margine viene calcolato applicando una determinata percentuale al valore del future. Per esempio, se il contratto riguarda l’acquisto di 100.000 dollari a 1,20 euro per dollaro con consegna novembre, la quota da versare è una frazione percentuale di 120.000 euro (100.000 dollari per 1,20 euro). Se questa è pari al 10%, il margine iniziale ammonta a 12.000 euro. Il margine iniziale deve essere versato dall’investitore in un conto presso il proprio intermediario, il quale a sua volta trasferisce la somma in un conto proprio detenuto presso la Cassa di compensazione e garanzia.
Questa provvede ogni sera a regolare i conti delle parti, aggiungendo i profitti a coloro che nella giornata hanno guadagnato e detraendo le perdite a chi ha invece subito gli andamenti del mercato. Se per esempio il prezzo future sale a 1,21 euro il giorno dopo che l’investitore ha aperto la posizione, la Cassa aggiunge al conto dell’acquirente 1.000 euro (0,01 euro per 100.000 dollari) e contemporaneamente toglie 1.000 euro al conto di chi, rispetto al future, si è messo in posizione di vendita. Toccherà poi all’intermediario di quest’ultimo integrare il conto versando alla Cassa i 1.000 euro mancanti prima dell’apertura del mercato il giorno successivo.
Tuttavia se la perdita è stata tale da intaccare il margine di mantenimento, ossia un livello del margine iniziale considerato minimo, l’integrazione sarà a carico dell’investitore, al quale verrà richiesto, con una margin call, il pagamento del margine di variazione, cioè la somma necessaria per riportare la consistenza del conto al livello di margine iniziale. Se non paga, l’intermediario chiude la posizione per suo conto, rendendo definitiva una perdita che forse avrebbe potuto essere soltanto temporanea.