L’avvocato è quel professionista laureato in materie giuridiche, iscritto all’apposito albo professionale, il quale è autorizzato a rappresentare, difendere ed assistere determinati soggetti nel corso di una controversia extra giudiziale o dinanzi ad un giudice.
Nel nostro Paese per poter essere abilitati all’esercizio della professione di avvocato, devono essere rispettate delle condizioni necessarie quali: essere cittadino italiano, avere il pieno godimento dei diritti civili, essere in possesso di una laurea in giurisprudenza, sostenere due anni di praticantato presso un avvocato abilitato, essere in possesso del certificato di compiuta pratica rilasciato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati presso il quale si è iscritti, superare l’esame di abilitazione, fare giuramento presso il Tribunale del circondario di appartenenza, consegnare la quota iscrizione e il verbale di giuramento presso il Consiglio dell’Ordine.
L’esame di abilitazione si compone di tre prove scritte ed una orale, nella prima prova scritta è richiesto di fornire un parere motivato in materia di diritto civile, la seconda prova prevede un parere motivato in materia di diritto penale, la terza prova invece consiste nell’analisi di un atto giudiziario (a scelta tra diritto civile, penale o amministrativo).
Dopo almeno 30 giorni dai risultati delle prove scritte si viene convocati per un pre appello, cui fa seguito la prova orale, la quale prevede un colloquio su sei materie, di cui cinque a scelta tra: diritto civile, diritto costituzionale, diritto commerciale, diritto tributario, diritto del lavoro, diritto amministrativo, diritto comunitario, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale penale, diritto internazionale privato, diritto ecclesiastico; e una sesta obbligatoria, ossia deontologia forense.