Il mondo è bello perché è vario, si dice. La realtà lavorativa offre di continuo esempi dei tipi umani più diversi, e richiede di conseguenza la capacità di trattare con ciascuno nel modo più adatto. Presenteremo i tratti caratteristici delle tipologie più frequenti che si incontrano sul posto di lavoro, mettendo in luce le ragioni psicologiche che si nascondono dietro gli atteggiamenti problematici, fonte di disagio e spesso anche di effettivo danno per i colleghi e per la stessa azienda.
Il distratto
In molti ambiti si svolgono attività estremamente delicate. Pensi per esempio ai suoi uffici finanziari, o anche a settori, come quello edile, in cui il rischio di incidenti è particolarmente elevato. Le leggerezze commesse possono comportare effetti particolarmente gravosi sia per il datore di lavoro che per il dipendente. È necessario quindi ridurre quanto più possibile le distrazioni durante l’attività lavorativa. Molti sono i motivi che possono indurre il lavoratore a svolgere la propria attività senza la dovuta attenzione: un’indifferenza generalizzata di tipo caratteriale verso ciò che si compie, l’insoddisfazione per l’attività svolta, problemi di tipo privato. Se le motivazioni possono essere molteplici, la sua reazione dovrà essere sempre chiara, poiché la mancanza di attenzione non può essere tollerata, anche solo per la ragione che essa può essere dannosa per altri lavoratori.
Se dunque un dipendente produce un numero elevato di scarti, ritarda nel portare a termine determinati lavori, non rispetta certe scadenze o non controlla il risultato delle proprie attività, allora è necessario ricorrere a un colloquio. In questa situazione si dovrà mostrare al dipendente in modo chiaro le sue mancanze. Occorre chiare al dipendente che la velocità o l’urgenza non devono essere utilizzate come una giustificazione per lavorare male.
Il perfezionista
Precisione, ordine e organizzazione sono sicuramente qualità apprezzabili in un dipendente. Alcune persone, tuttavia, in determinate situazioni, esagerano. Il loro posto di lavoro è organizzato fin nei minimi dettagli. Talvolta l’ossessione per la cura dei dettagli può rappresentare un ostacolo alla necessaria flessibilità richiesta dalla realtà lavorativa e alla capacità di mantenere uno sguardo vigile sul complesso dell’attività svolta.
Si potrà intervenire nell’atteggiamento di questo tipo di lavoratori se, con molta delicatezza, si riuscirà a convincerli del motivo per cui, in particolari situazioni, occorre concentrarsi sugli aspetti essenziali.
Il saccente
Chi non conosce questo tipo di persone? Sanno tutto alla perfezione e meglio degli altri, e svolgono tutto nel migliore dei modi. Se però si prende alla lettera questo tipo di lavoratori, emergono delle reali difficoltà di collaborazione. Le promesse fatte non vengono mantenute, vengono addotte delle scuse, e naturalmente i colpevoli sono sempre gli altri. Sotto comportamenti del genere si nasconde indubbiamente un forte complesso di inferiorità. In quanto responsabili del personale, con questo tipo di lavoratori ci si dovrà comportare con una certa severità e in modo rigoroso.
Un colloquio, in questi casi, può essere molto utile; occorrerà evidenziare
Che cosa il lavoratore ha promesso che avrebbe fatto
Che cosa non ha realizzato.
Mettere solamente in riga i dipendenti non è però sufficiente. Occorre anche riconoscere costruttivamente i loro meriti quando realizzano qualcosa nel modo dovuto. Occorre complimentarsi e al tempo stesso dar loro anche dei consigli per ottimizzare i risultati.
In questo modo il lavoratore riceve i riconoscimenti di cui ha bisogno e contemporaneamente si rende conto di essere seguito. Proprio per questo tipo di lavoratori uno strumento quale l’accordo sugli obiettivi può essere particolarmente utile.