Il licenziamento è un qualcosa di negativo per chiunque, se poi questo è illegittimo, diventa veramente arduo da superare e fa sperare vivamente che giustizia venga fatta. Esistono infatti dei canali da utilizzare per far sentire la propria voce, in modo che non si sia vittime di questo sopruso.
Il primo passo da compiere è richiedere la copia della lettera in cui sono evidenziati i motivi che hanno portato al licenziamento, in modo da escogitare una strategia partendo su ciò che i datori di lavoro hanno trovato di sbagliato in noi e cercare di contestare su tutta la linea ciò che c’è scritto.
Bisogna infatti prendere tempo e studiare a fondo il caso per preparare un attacco adeguato e non fuori luogo, un qualcosa che colpisca nel segno e metta il datore di lavoro nella condizione di ammettere il suo errore.
Dopo aver avuto la brutta notizia, è utile prendersi dei giorni di ferie, per poter con calma studiare una strategia di riscatto. Nel frattempo aspettiamo con ansia a casa la lettera che abbiamo richiesto.
Una volta arrivata è utile leggerla più volte, e poi rispondere per iscritto al datore di lavoro tramite raccomandata, chiedendo spiegazioni sul licenziamento. Risulta essere un vostro diritto, e il datore di lavoro è obbligato a rispondere.
Nella lettera specificare che desideri avere una risposta entro 5 giorni, e che ti rivolgerai ad un avvocato se la risposta non sarà celere.
Ricordatevi che si hanno 60 giorni per impugnare il licenziamento, quindi non tergiversate troppo ma agite. Per informazioni più dettagliate sulla procedura è possibile vedere questa guida sull’impugnazione del licenziamento.
Il consiglio è comunque quello di rivolgersi ai sindacati in modo di avere l’assistenza di cui si necessita in casi di questo tipo.